IL FAI DI CATANZARO A BELCASTRO ASSIEME A
IVAN CIACCI SUI LUOGHI DELLA STORIA
Le Grandi aspettative del Capo Delegazione Prof.ssa
Gloria Samà e Soci non sono andate affatto deluse,
anzi la visita a Belcastro della sezione catanzarese
del Fondo Ambiente Italiano del 18 giugno 2017
resterà impressa nella memoria e nel cuore dei
partecipanti non solo per l’aspetto precipuamente
turistico, specie per l’accoglienza ricevuta, ma
anche e soprattutto per i motivi culturali scaturiti
viepiù durante l’escursione nei luoghi della storia
di una cittadina che stramerita perciò la menzione
di Città d’Arte.
La visita è iniziata nel caldo, ma ventilato
pomeriggio di domenica 18, appena dopo la sosta
pranzo presso l’ameno Agriturismo “Il Vescovo” di
Elena e Rita Grimaldi, dove la delegazione si è
ritrovata subito dopo l’escursione in mattinata alle
Valli Cupe, e da dove ha raggiunto subito il
Castello dei conti d’Aquino, posto ovviamente
sull’acropoli del paese, di cui è anche emblema. Ad
accogliere la folta comitiva sono stati il
Vicesindaco Saverio Mazzei e il Dr. Ivan Ciacci, già
sindaco della cittadina (2002-2012), nella sua
qualità di studioso di storia locale. E la storia di
questo antico borgo presilano che guarda il mare si
confonde in gran parte, specie quella
alto-medievale, con le vicende legate a questo
castello, di cui oggi ammiriamo estasiati i
monumentali ruderi, che sono stati oggetto di un
portentoso quanto oculato restauro conservativo nel
corso dell’ultimo decennio, grazie a finanziamenti
UE (POR-Calabria 2000/06 e 2007/13).
Naturalmente non è mancato da parte della guida, nel
corso dell’esplorazione, l’accenno ai natali di San
Tommaso d’Aquino in questo splendido borgo; anzi,
per la narrazione fatta da Ivan Ciacci non riesce
affatto difficile convincersi della veridicità di
tale luminoso evento. La vista del Golfo di
Squillace offerta dall’alto del Mastio, nonché
quella dell’intero Marchesato crotonese, ha lasciato
di stucco i visitatori, che poi hanno raggiunto la
vicina ex-Cattedrale di S. Michele Arcangelo, che
con la sua facciata romano-bizantina, contestualizza
e caratterizza grandemente l’area del Castello e
delle sue tre torri periferiche. La guida ha tenuto
a sottolineare come, a detta di P. Giovanni Fiore da
Cropani, il Duomo di Belcastro sia con quello di
Gerace “il più vetusto della Calabria”. Ed in
effetti il nutrito gruppo di soci FAI ha impattato
subito con l’austerità del sacro edificio e nel
contempo con le preziose architetture serbate
all’interno.
Dal castello la delegazione si è portata poi a
Palazzo Poerio, che è anche sede municipale dal
2005, cioè da quando si è posto fine a lunghi e
controversi lavori di restauro. Ivi si sono potuti
cogliere gli evidenti motivi rinascimentali e
barocchi della cinquecentesca struttura nonché
visitare il piano dove nacque Giuseppe Poerio,
inventore della moderna avvocatura e gran patriota.
Quindi, passando davanti al secentesco portale della
Cappella di San Rocco, quasi annessa al palazzo, si
è raggiunta la Chiesa della Pietà, edificio
basiliano-bizantino (XIV-XV sec.), restituita al
culto nel 2007 a seguito di elaborato restauro, che
custodisce il sacro dipinto della Madonna Greca di
Belcastro, odigitria ed achiropita, unica per la
variante del bambino assiso sul ginocchio destro,
nonché il Trittico dell’Annunciazione del Mazzolo,
rappresentato da tre figure scultoree: Dio Padre,
l’Arcangelo Gabriele e la Vergine Maria, che ivi fu
traslato dalla “diruta” chiesa dell’Annunziata
(P.Fiore).
Infine, dulcis in fundo, l’illustre comitiva ha
visitato i resti della citata Chiesa dell’Annunziata
(XV sec.), anch’essa oggetto di un fine restauro
conservativo (POR-Cal.2000/06-2007/13), dove si è
rimasti incantati davanti al meraviglioso altare,
descritto dalla Prof.ssa Arch. Simonetta Valtieri,
Capo Dip. PAU della facolta di Architettura di
Reggio C. nonché Esperta Emerita del Ministero ai
BB.CC., come “esempio adamantino del Rinascimento
Calabrese”.
La Prof.ssa Samà, partendosi da Belcastro, oltre a
ringraziare il Dr. Ciacci per la brillante e
competente assistenza alla Delegazione, ha espresso
il suo più grande apprezzamento per quanto potuto
vedere e udire, prospettando l’intenzione di poter
in appresso aprire il FAI di Catanzaro ad ulteriori
approfondimenti circa le ingenti e preziose risorse
storico-architettoniche e culturali di Belcastro.

1 Luglio 2017
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