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    FAMIGLIA 
    GARGANO o GALGANO 
    
      
 Antica famiglia 
di origine normanna, presente oltre che a Napoli, nell’aversano, nel beneventano 
e in Puglia. 
Vestì la porpora 
cardinalizia nel secolo XII con il cardinale Gregorio. Alla chiesa diede, 
inoltre, due alti prelati: Pietro, arcivescovo di Reggio Calabria nel 1335 e 
Carlo, sacerdote della diocesi di Nusco che, il 22 febbraio 1672, fu eletto 
vescovo di Belcastro. 
La prima 
segnalazione di questa famiglia è di Giovanni Fiore il quale da notizia di un 
Giovanni Gargano, cantore della cattedrale di Belcastro che, l’11 maggio 1509, 
assieme all’arciprete Agostino Mazzacarro e a Giacomo Soldano, sindaco di 
Cropani, si recò a Ischia, presso Costanza d’Avalos, contessa di Belcastro, per 
la concessione di alcuni capitoli, fra i quali l’autorizzazione di tenere ogni 
domenica un mercato franco. 
È probabile che 
un ramo di questa famiglia beneventana si trapiantò a Belcastro con il suddetto 
Giovanni Gargano, visto che nei secoli successivi troviamo altri Gargano nel 
paese, dove avevano piantato stabilmente la propria dimora. 
Questa famiglia 
fu illustrata a Belcastro da un loro congiunto, il vescovo Carlo Gargano, che 
però non ebbe vita facile a Belcastro in quanto entrò in urto con Domenico 
Caracciolo, fratellastro del duca Carlo e suo fittavolo il quale, secondo una 
lettera-esposto del prelato al nunzio di Napoli, datata 30 marzo 1681, oltre a 
vessare i cittadini ed appropriarsi anche dei beni della mensa vescovile, aveva 
macchinato alla vita del vescovo stesso. 
La famiglia 
Gargano fiorì anche a Catanzaro con Giovanni Battista, fondatore in quella 
cattedrale di un beneficio intitolato a s. Antonio di Padova. 
Due figlie di 
Giovan Battista, Gloria e Isabella, sposarono rispettivamente un appartenente 
della famiglia Sammarco ed un altro della famiglia Raymondi, ambedue di 
Belcastro. 
La chiesa 
cattedrale di Belcastro ebbe da questa famiglia tre canonici: Giovan Tommaso, 
titolare della prebenda di s. Marco nell’ottobre del 1629 e mancato ai vivi nel 
dicembre 1683; 
Domenico, dimissionario nel settembre 1673 
e Giovan Domenico che, già canonico della cattedrale di Belcastro, ottenne il 
cantorato e morì prima dell’aprile 1689. 
Da un dossier della Regia udienza di Catanzaro risulta che, nel 1651, Giovanni 
Gargano era sposato con Sigismonda de Diano. 
Il ramo 
belcastrese dei Gargano si estinse subito dopo il primo ventennio del secolo 
XVIII, poiché la famiglia non figura nel già citato catasto onciario del 1743.
 
La sua 
estinzione è avvalorata dal fatto che, nell’aprile 1725, il giuspatronato 
familiare di s. Antonio di Padova, costituito dal fu Giovan Battista, in seguito 
alle dimissioni del sacerdote Marco Sammarco, fu conferito al chierico Rodolfo 
Veraldi Gargano “unico prossimiore dei discendenti del fondatore”. 
Nel 1774 Rodolfo Veraldi Gargano rinunziava ad un canonicato della stessa 
cattedrale di Belcastro. 
Il fatto che 
Rodolfo Veraldi sia stato “unico prossimiore” ai Gargano, induce a pensare che 
il solo erede, seppure indiretto per avere sposato una Gargano, sia stato 
proprio lui e che la famiglia dei Gargano di Belcastro si fosse estinta prima 
del 1725. 
La famiglia era 
titolare anche di un altro beneficio della cattedrale, cioè di s. Maria 
maggiore, rimasto vacante per la morte di un tal “Riccio”, assegnato poi, nel 
dicembre 1756, al canonico Francesco Paolo Mandarani. 
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